Attenti ai Ta-lean-bani!

Uno spettro si aggira tra le imprese italiane, lo spettro del TaLeanBano

In questi ultimi anni, il Pensiero Snello è diventato un tema molto caldo per le aziende ed i professionisti d’impresa: ogni giorno in Italia nascono società di consulenza, corsi di formazione e trovano nuova vita blasonati Guru giapponesi. E’ una cosa positiva? Pensiamo di sì. L’approccio snello può essere di grande aiuto alle imprese per aumentare la loro capacità di competere sul mercato globale. Ma come fare un modo che questo succeda veramente? Lavorando con PMI del nord-est abbiamo avuto l’opportunità di vedere i diversi approcci all’opera. E proprio sulla base di questa esperienza consigliamo caldamente alle aziende di evitare i TaLeanBani, andare oltre i lustrini lean e considerare questo approccio un mezzo e non un fine. Come rendersi conto di aver a che fare con un TaLeanBano? Ecco alcuni suggerimenti che possono aiutare. Se chi avete davanti:

– parla solo il suo Lean-guaggio e vi stordisce con un gergo simil Anglo-Giappo-Tedesco

– vuole per forza pulire i pavimenti della fabbrica (e vi sembra che il suo stipendio non sia proprio da addetto alle pulizie)

– non coglie minimamente i vostri dubbi e perplessità e vi chiede di aderire alla setta (magari con la possibilità di essere parte di un esclusivo Club)

– non considera le persone, la cultura, la storia dell’azienda in cui dovrebbe operare e vi sciorina tutte le più evolute tecniche lean

Allora si tratta proprio di un TaLeanBano. Ecco casi di vita vissuta che abbiamo visto dopo il passaggio di questi fenomeni e che potrebbero capitare nella vostra azienda.

– un nitido stabilimento, con celle ad U, lavagne kanban, aree soggette alle 5S ma con un modello di programmazione della produzione basato su antiche logiche MRP praticato da persone in ufficio completamente all’oscuro di quanto successo in fabbrica.

– responsabili di produzione impegnati in progetti lean e tutte le altre aree non coinvolte..

– personale demotivato, fatta eccezione per i pochi “convertiti”.

– imprenditori incapaci di capire quanto sta succedendo e quali siano i benefici del progetto lean.

E, alla fine, un progetto lean abbandonato e aziende che perdono una grande occasione di migliorare e diventare più competitive. E allora, come andare oltre l’approccio TaLeanBano? Siamo convinti che il pensiero snello sia un modello potente per i nostri clienti e siamo impegnati perché essi lo sfruttino al meglio. Per fare questo, seguiamo alcune semplici regole che, nella gran parte dei casi, hanno funzionato. Eccole, sperando che siano di aiuto.

– partite dalla visione del business dove l’azienda opera. L’approccio lean ha senso se genera vantaggio competitivo

– concepite fin da subito una strategia di mercato che generi nuove opportunità per impiegare le risorse liberate dal progetto lean

– considerate tutti i processi e gestite il cambiamento con coerenza e armonia

– partite dalle persone, dalla cultura, dalla storia dell’impresa per creare un’organizzazione snella che includa e coinvolga, premi l’impegno, sostenga strategie di lungo periodo

– rivedete con coerenza i sistemi di controllo in modo che si possa guidare l’azienda snella con gli strumenti appropriati

Ma la vera regola aurea è questa: siate aperti e “laici” perché la perfezione non è di questo mondo e prima o poi un approccio migliore rispetto alla lean nascerà. E dovrete essere pronti a farlo vostro!

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